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Ciao Giorgia,
Sono esattamente le 21:48, sabato 2 maggio 2020.
2020, che anno. Come stai? Sono te, a vent’anni. Chiusa in casa per colpa di un maledetto virus. Se penso a te, non so cosa immaginare. Mi spaventa il futuro sai? Chissà come sei... come sei cresciuta, sei laureata? Fidanzata? Sposata? Hai figli? Sei ancora qua in Italia o stai leggendo questa lettera da qualche parte nel mondo? che cosa strana e immensa è il futuro.
Sai, ti è sempre piaciuto scrivere, ti ricordi che volevi fare la giornalista? Bene, in questo momento voglio scrivere, e farti rivivere ciò che hai passato anni fa.
Gennaio 2020. Rischio terza guerra mondiale, Australia in fumo. Cambiamenti climatici insostenibili. Al telegiornale si sente parlare di questo Virus, in Cina. Ma chissene frega, la Cina è così lontana.
Febbraio. Questo virus ha raggiunto l’Europa, ma si, non ha senso allarmarsi. E’ così grande l’Europa, la nostra amata Italia è così piccola. Figurati.
23 febbraio 2020. Vent’anni, auguri a me. Proprio il giorno del mio compleanno ci rendiamo conto che questo maledetto virus ormai è nella nostra penisola, nelle nostre città preferite. Passa un po’ di tempo, sei anche andata al mare con due amiche (Ludovica e Bubi) ed Alessandro (te lo ricordi? Com’è andata??)
Sai.. il 9 marzo Giuseppe Conte con un discorso alla nazione ha annunciato l’inizio della quarantena, 15 giorni. Ma sai, questi 15 giorni sono diventati 30, poi 45.... non so nemmeno quanti giorni siano passati. Oggi è il 2 maggio. Il 4 maggio si passa alla “Fase 2” (uguale alla fase 1 ma potevi trovare i parenti e gli affetti stabili). Sembra quasi impossibile. Mancano 2 giorni. Ma ovviamente la fortuna gioca sempre a tuo favore e martedì 5 hai un esame di diritto privato (speriamo vada bene! E spero tu sia un po’ più fortunata ora) . Ora non sto qua a farti da telegiornale personale, se vuoi altre informazioni scientifiche puoi chiudere questa lettera. Voglio ricordarti cos’hai vissuto e come.
Questa quarantena si è divisa in 3 fasi per te. Prima fase : gente che canta sui balconi, 3 challenge al giorno su Instagram, balletti su tiktok, alle 18 ogni 2x3 c’era un flashmob ecc. le giornate passavano. Figo, relax totale. Per te che passavi la vita in macchina tra università e allenamenti (Santena, primo anno in C), una pacchia pazzesca. Poi le giornate diventavano sempre più lunghe, arrivavi alle 17 che avevi finito le cose da fare = letto, Netflix. Questo è stato il secondo periodo. E’ morta Mia, la tua principessina. Boom, crollo emotivo. Tutto d’un tratto era diventato nero. Non vedevo una via d’uscita. I morti erano praticamente mille al giorno, aziende chiuse, gente senza soldi, contagi in tutto il mondo, al telegiornale non si parla d’altro. Cazzo, che pesantezza addosso. Giornata tipo? Mi svegliavo alle 11 più o meno perchè la sera ormai dormivo prima delle 2 di notte. Jet-lag da Covid-19. Poi passavo il tempo fino a pranzo, netflix, allenamento e la sera se mi andava qualche videochiamata. Terza fase personale. Vedo una luce in fondo al tunnel. 4 MAGGIO. Fase 2. Non vedevo l’ora. Eppure ora non lo so se lo volessi realmente, ho paura. Non mi ricordo più come fosse la vita di tutti i giorni. Ho paura che uscirò e troverò un altro mondo, altre persone, nuove mentalità, nuovi sguardi.. più timore del prossimo. Ho paura. Ho vent’anni e vorrei spaccare il mondo, ma questi due mesi sono stati duri. Chiusa in casa, non potevi mai uscire. MAI. Ah be, hai fatto una volta la spesa. Andrea aveva 16 anni (chissà com’è ora!) e passava le giornate dandoti fastidio, come biasimarlo, bel passatempo. Mamma e papà che un giorno era tutto perfetto il giorno dopo ti dava fastidio anche solo che respirassero. Nonna che sapeva solo dire “pensa io che sono sola”, e i nonni sempre uguali. Periodaccio. E chissà quando ne usciremo al 100%...
Mi stavo anche vedendo con un ragazzo prima di tutto ciò, Alessandro. Martedì dopo l’esame viene a casa.. ho paura. 2 mesi a distanza durante una conoscenza sono pesanti, ma sono fiduciosa. Tu sai già com’è andata.. o magari non ti ricordi, o chissà magari lui ora è li con te a leggere questa lettera (Ciao biondo). Ma si, ma chi lo sa. Un po’ il mio mantra di questi giorni.. “chi lo sa”. Tu sai, io saprò. Ho voglia di vivere questi matti vent’anni. Ho voglia di godermi ogni istante, questi due mesi mi sono stati utili per capire quanto sia bello e importante vivere. Non dare nulla per scontato. Mai.
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